Arriva Magnus, la Shazam delle opere d’arte

Arriva Magnus, la Shazam delle opere d’arte

Una nuova applicazione che promette di rivoluzionare il mercato dell’arte rendendolo trasparente e fruibile a tutti, è Magnus e funziona come Shazam, solo che al posto di riconoscere le canzoni “ascoltando” un brano, Magnus “vede” i quadri e le sculture, riuscendo fin da subito a rivelare chi è l’autore e qual è la storia delle passate compravendite con tanto di prezzi.

L’applicazione è semplice da utilizzare e scaricabile gratuitamente dai rispettivi store. E’ sufficiente poi scattare una fotografia dell’opera d’arte con lo smartphone mentre si visita la galleria che l’espone e Magnus rivelerà tutte le informazioni utili. Le opere d’arte attualmente presenti nel database dell’applicazione sono oltre 8 milioni.

Per realizzarla ci sono voluti tre anni e al momento funziona solo a New York, ma sarà presto disponibile anche in altre città, a cominciare da Londra e Berlino.

L’applicazione prende il nome dal suo creatore, Magnus Resch, un tedesco di 31 anni che da sempre coltiva la passione sia per l’arte sia per l’imprenditoria. Resch ha studiato business ad Harvard e alla London school of economics, conseguendo il dottorato con una ricerca sul mercato dell’arte alla università di San Gallo in Svizzera. L’applicazione Magnus, oltre ad offrire le biografie degli artisti, mostra anche una mappa delle gallerie e dei musei vicini all’utente, con tanto di orari d’apertura.

Secondo Resch la trasparenza dei prezzi è importante, dato che in questo modo aiuta anche i non esperti ad accostarsi al mercato dell’arte e riesce facilmente a far capire la quotazione effettiva di un’opera d’arte, dato che raramente le gallerie espongono i prezzi insieme alle opere, sia per motivi estetici, sia perché, a volte, il prezzo può variare a seconda dell’acquirente.

L’aggiornamento dell’app è open source, al fine di garantire una costante implementazione da parte degli utenti, che possono caricare le immagini di nuove opere le quali, una volta superati i dovuti controlli, saranno aggiunte al database.

“Negli ultimi anni i nostri utenti più attivi ci hanno fornito i prezzi delle opere prendendoli dalle gallerie di tutto il mondo. Abbiamo poi verificato i dati forniti e li abbiamo inseriti nel nostro database. Questo lavoro funziona grazia al crowd-sourcing da parte degli utenti che credono nella nostra stessa mission. Quando lanceremo il programma premium, saranno i partner stessi in grado di modificare i loro prezzi”, hanno dichiarato gli sviluppatori dell’applicazione.

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