Sigarette elettroniche fanno male al sistema immunitario?
La sigaretta elettronica è un dispositivo progettato per simulare e sostituire, sia nell’utilizzo che nell’aspetto, i sistemi tradizionali per fumare derivati del tabacco, come le sigarette o i sigari.
Da quando è diventata oggetto di larga diffusione, secondo i dati dell’Eurobarometro, sei milioni di cittadini dell’Unione hanno smesso di fumare, mentre oltre nove milioni hanno ridotto il consumo di tabacco.
Nei fumatori la pratica di aspirare dal cilindretto a forma di sigaretta – per la quale è stato coniato il neologismo “svapare” – fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l’organismo che ha sviluppato dipendenza, ma anche un’esperienza tattile, olfattiva e gustativa che richiama quella della sigaretta.
Le e-cig contengono una quantità variabile di nicotina (in genere, tra 6 e 24 mg), in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti. Alcuni modelli non contengono nicotina, ma solo un vapore aromatizzato.
Non è però tutto oro quel che luccica: già nel luglio 2013, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha preso posizione in merito, dichiarando che non sono ancora stati condotti studi rigorosi per determinare se le sigarette elettroniche sono realmente efficaci per aiutare le persone a smettere di fumare.
Inoltre, la Food and Drug Administration (FDA) ha messo in dubbio la sicurezza di questi prodotti dopo aver rilevato quantità di nicotina diverse rispetto a quanto dichiarato, e tracce di sostanze chimiche tossiche tra cui noti componenti cancerogeni.
La sigaretta elettronica, quindi, non sarebbe affatto così innocua, anzi.
A quanto pare, l’uso della sigaretta elettronica potrebbe essere in grado di danneggiare alcune cellule di fondamentale importanza per il sistema immunitario.
A rivelarlo è un piccolo studio inglese sperimentale realizzato sotto la guida del professor David Thickett, dell’Università di Birmingham. La ricerca, pubblicata sulla rivista Thorax, rileva quindi che il fumo delle e-cig potrebbe essere più dannoso di quanto si pensi.
Gli studiosi hanno ideato una procedura meccanica per simulare lo ‘svapo’ in laboratorio, utilizzando campioni di tessuto polmonare forniti da otto non fumatori, scoprendo che il vapore causava infiammazione e comprometteva l’attività dei macrofagi alveolari, cellule che rimuovono particelle di polvere potenzialmente dannose, batteri e allergeni.
Alcuni degli effetti erano simili a quelli osservati nei fumatori regolari e nelle persone con malattia polmonare cronica.
La sicurezza delle sigarette elettroniche sarebbe quindi un falso mito, una convinzione smentita soprattutto se si tengono in considerazione gli effetti a lungo termine.
“Rispetto al fumo di sigarette, nei vapori generati dalle sigarette elettroniche ci sono sicuramente un numero ridotto di carcinogeni. Sono maggiormente sicure in termini di rischio di sviluppare il cancro, ma se una persona le utilizza per 20 o 30 anni e manifesta una BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), è dunque qualcosa che dobbiamo sapere. Non credo che le sigarette elettroniche siano più dannose di quelle tradizionali ma dovremmo essere scettici sul fatto che siano sicure come ci hanno voluto far credere fino ad ora”, ha infine affermato Thickett.
Il consiglio è quindi quello di provare ad abbandonare la sigaretta per sempre, tradizionale o elettronica essa sia, perché, come hanno dimostrato una miriade di studi, ogni boccata di fumo è un passo in avanti verso il baratro.