Boom di tablet e smartphone, il rischio è il collo da tablet
Tablet e smartphone sono diventati davvero troppi, il rischio che ci venga il “collo da tablet” è dietro l’angolo
La tecnologia ci semplifica la vita, ma ci porta pure un sacco di problemi. Lo sapevamo, vero? Nella stragrande maggioranza dei casi siamo degli utilizzatori passivi di tecnologia, anche se molti pensano di essere chissà quali esperti o professionisti.
La realtà è che non sappiamo nemmeno come funziona uno smartphone, un tablet, un modem. Se abbiamo un problema o chiamiamo l’amico espertissimo, o portiamo subito il device in riparazione, o addirittura lo facciamo sostituire con uno nuovo.
Molti, specialmente i ragazzi, sono velocissimi a digitare; ma se c’è un banalissimo problema alla ricarica con l’alimentatore, si entra facilmente nel panico; non si sa dove mettere le mani. Tutti i passaggi iniziali e intermedi, nonché buona parte degli ultimi, di queste tecnologie, sono appannaggio di pochissimi. Noi preferiamo accendere il tablet, configurarlo (quando ci riusciamo) e utilizzarlo in maniera più o meno passiva, anodina.
La riparazione non esiste quasi più come concetto, e la miniaturizzazione da questo punto di vista non aiuta. Paradossalmente, a fronte di miliardi e miliardi di giga di memoria, stiamo perdendo noi la memoria del funzionamento delle cose. Non ci serve. Non serve. Eppure in questa maniera viene a mancare qualcosa, forse la passione, forse la curiosità di apprendere e di migliorare, e via dicendo.
Ma questi apparecchi poi, possono anche dare dei problemi abbastanza seri. Se utilizzati in maniera compulsiva (e non è affatto raro) sono in grado di dare dei problemi al nostro fisico. Da una parte sappiamo che l’esposizione alle frequenze radio, almeno a certe frequenze, se prolungata, non è per niente salutare. Passi anche qualche dispositivo che utilizziamo una tantum, o all’influsso del quale siamo soggetti saltuariamente e per poco tempo durante la giornata; ma un cellulare che sta attaccato o quasi al nostro corpo h24 o quasi, non è una bella cosa.
E’ vero, le potenze in gioco in termini di emissioni di radiofrequenza sono basse, ma le stesse frequenze utilizzate da questi dispositivi, sono dell’ordine dei Gigahertz, e più la frequenza è alta, più c’è la possibilità che si facciano dei danni. Insomma, cerchiamo di utilizzare cellulari, smartphone e tablet con moderazione, tenendoli il più lontano possibile dal nostro corpo, e non portandoli perennemente insieme a noi. Studi definitivi di correlazioni fra l’esposizione a questi campi elettromagnetici e le insorgenze di determinate patologie, ancora non ci sono. Ma tutto lascia pensare che, col tempo, qualcosa venga fuori.
Per non parlare poi della postura stessa che si utilizza quando questi dispositivi vengono utilizzati. A rischio sono il collo e le spalle. Come se l’utilizzo di questi device in maniera smodata portasse a qualcosa di simile alle malattie professionali.
Dice a proposito il Professor Giuseppe Sessa, Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia: “Le persone con disturbi causati dal tablet ma anche dall’uso eccessivo dello smartphone sono in aumento. Questi dispositivi sono impiegati sempre più a lungo e sono diventati indispensabili per il lavoro e lo svago, così si può parlare di una vera e propria ‘epidemia’”.
I giovani pare siano più colpiti, forse per l’utilizzo più intenso e prolungato rispetto alle altre generazioni; sembrano più a rischio anche le donne, a causa di una minore statura e di un minor tono muscolare rispetto agli uomini.
Dal canto suo, Szu-Ping-Lee, coordinatrice di una recente indagine sulla problematica, aggiunge preoccupata: “Le donne hanno braccia più corte e spalle più strette: questo può portarle ad assumere più facilmente posizioni “estreme” durante l’uso del tablet. E sono proprio queste, più ancora delle ore passate di fronte allo schermo, a provocare i fastidi”.
Ecco che allora adulti, anziani, ragazzi e bambini devono imparare a utilizzare questi apparecchi cum grano salis e con moderazione, perché a rischio è la salute di tantissimi individui in tutto il pianeta.