India, app antistupro su tutti gli smartphone dal 2017
In India, Paese con 1,2 miliardi di abitanti, si stima che si verifichi uno stupro ogni 22 minuti, ma gli attivisti considerano questa cifra inferiore alla realtà dato che molte vittime non denunciano le violenze subite. L’ultimo caso è del 9 marzo scorso, quando una ragazza di soli 15 anni è stata violentata e bruciata viva, trovata agonizzante dai genitori a Greater Noida, nei sobborghi di New Delhi. Solo due giorni prima, il 7 marzo, a Mumbai è stato trovato tra gli arbusti il corpo senza vita di una bambina di quattro anni, con evidenti segni di stupro.
Secondo i media locali il ministero delle Telecomunicazioni di New Delhi ha disposto, tramite una circolare, che a partire da gennaio 2017 tutti i telefoni cellulari in India dovranno essere provvisti di uno speciale pulsante per le emergenze, un “panic button“, al fine di garantire una maggiore sicurezza alle donne.
Il servizio consentirà alle forze dell’ordine di soccorrere più velocemente le vittime di stupri o aggressioni. Oltre al tasto di emergenza gli smartphone dovranno essere provvisti di GPS, al fine di consentire una più veloce e precisa localizzazione della vittima. Secondo la circolare datata 22 aprile, l’obbligo del panic button entrerà in vigore per tutti i telefonini venduti in India dal primo gennaio 2017, mentre dal 2018 subentrerà anche l’obbligo del GPS.
Ravi Shankar Prasad, ministro delle Telecomunicazioni, ha dichiarato che “la tecnologia deve essere usata per migliorare la qualità della vita e quindi anche per la sicurezza delle donne”. Per i telefonini obsoleti sarà sufficiente premere il tasto 5 e 9 per attivare l’SOS, mentre gli smartphone dovranno avere un pulsante o un sistema per inviare rapidamente la richiesta di aiuto, come ad esempio premendo tre volte di seguito il tasto di accensione-spegnimento.