USA VS Twitter, il social nega i dati all’intelligence
Dopo la battaglia con Apple per lo sblocco dell’iPhone del terrorista di San Bernardino, l’intelligence americana ora ha una nuova battaglia contro un’altro colosso tecnologico: Twitter ha negato alle agenzie di intelligence statunitensi l’accesso al servizio analitico Dataminr, utilizzato per identificare in tempo reale, i primi segnali di accadimenti come attentati terroristici o rivolte politiche.
Un divieto che non è stato reso pubblico, ma che è trapelato sul Wall Street Journal che cita un alto funzionario dell’intelligence americana.
Il colosso Twitter possiede il 5% di Dataminr, ma è il social che permette l’accesso al traffico dei tweet pubblici e la loro vendita al pubblico. Ecco perché i dirigenti della Dataminr hanno fatto sapere alle agenzie che Twitter ha dato disposizioni di negare il servizio della compagnia, come ha fatto negli ultimi due anni, sottolineando la sua politica di impedire a terzi di vendere i dati ad agenzie governative per motivi di controllo e dichiarando che “i nostri dati sono in gran parte i pubblici e il governo americano può controllare gli account pubblici da solo, come può fare qualsiasi altro utente”.
Secondo il giornale americano, Twitter ha argomentato tale decisione spiegando di voler prendere le distanze dall’organo governativo americano, spiegando che Dataminr è stata in grado di notificare ai clienti gli ultimi attentati di Bruxelles con 10 minuti di anticipo ai media, così come avvisò repentinamente le autorità in merito agli attacchi di Parigi di novembre scorso.